Dal 21 agosto 2014 sono entrate in vigore le sanzioni per la commercializzazione di sacchetti di plastica non biodegradabili e compostabili, anche se ceduti a titolo gratuito.
Le sanzioni, che partono da 2.500 euro per arrivare ad un massimo di 100.000 euro, vengono applicate a tutti coloro che metteranno in commercio sacchetti monouso non conformi alla la norma UNI EN 13432.
Quali sacchetti di plastica non sono più in regola?
Sacchetti di plastica monouso non biodegradabili e compostabili, compreso quelli in plastica oxobiodegradabile.
Quali sacchetti è invece possibile utilizzare?
Buste realizzate in materiale biodegradabile e compostabile, conforme alla norma UNI EN 13432
oppure:
Sacchetti non biodegradabili e non compostabili purchè siano riutilizzabili e non monouso
La normativa consente quindi anche la commercializzazione di buste non biodegradabili, indicando però degli spessori minimi da utilizzare, che sono:
- 200 micron per i sacchetti con maniglia esterna destinati all'uso alimentare;
- 100 micron per i sacchetti con maniglia esterna non destinati all'uso alimentare, e per i sacchetti cosiddetti a fagiolo, cioè senza manici esterni;
- 100 micron per le buste destinate all'uso alimentare;
- 60 micron per le buste non destinate all'uso alimentare.
La ditta ULISSE produce buste realizzate in materiale biodegradabile conforme alla norma UNI EN 13432.
Sacchetti biodegradabili e compostabili in condizioni controllate.
Per lo smaltimento dei sacchetti, rispettare i regolamenti locali.